A confronto sulle misure Bourgoin e Leonardi

Il caro-aereo spacca
l'economia turistica
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ANDREA BERTAGNI
L’inquinamento? Si abbatte anche tassando i biglietti aerei. Non ha mancato di far discutere, durante l’ultima sessione del Parlamento federale, la decisione presa dal Consiglio degli Stati nell’ambito della revisione della legge sul CO2. Non tanto per l’obiettivo, ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, quanto per il come. Una tassa per volare serve davvero per onorare l’Accordo di Parigi sul clima?
Samantha Bourgoin, deputata dei Verdi in Gran Consiglio, ne è sicura. Non ha senso prelevare un balzello sui titoli di trasporto aerei senza utilizzare i proventi a favore del trasporto pubblico, come la ferrovia. Una vera politica a favore dell’ambiente, sostiene, deve muoversi a 360 gradi.
Giancarlo Leonardi, responsabile vendite Ticino per Kuoni Viaggi, punta il suo discorso sulla concretezza e spiega che a scegliere saranno comunque sempre i clienti in base alla tratta e ai tempi di viaggio. Se una destinazione è lontana o più comoda in aereo, dice. E in questo caso non c’è balzello che tenga.
an.b.
Un’ottima iniziativa solo se si favorisce il trasporto su rotaia
Samantha Bourgoin
Specialista in comunicazione, deputata dei Verdi in Gran Consiglio
Una politica a favore del clima e contro il riscaldamento globale è fatta di tante misure e non solo di una tassa "una tantum", come quella sui biglietti aerei decisa dal Consiglio degli Stati nell’ambito della revisione della Legge sul CO2. In questo senso, se da una parte si disincentivano i viaggi in aereo, dall’altra occorre anche impegnarsi politicamente per promuovere maggiormente il trasporto su ferrovia. Misure in questo ambito potrebbero, ad esempio, essere quelle di reintrodurre i treni notturni e i treni con le cuccette rendendo i prezzi più accessibili. In questo modo il treno potrebbe davvero sostituire l’aereo.
Non va dimenticato che non deve esistere un prelievo sui biglietti senza una restituzione alla popolazione per favorire la ferrovia o altre misure di trasporto sostenibile. È a tutta la popolazione che bisogna permettere di raggiungere una transizione energetica equa e sostenibile. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, ridurre le emissioni di gas serra della metà entro il 2030, serve insomma un impegno concreto da parte di tutti, a cominciare dalle compagnie aeree che oggi sono le uniche a non essere tassate sui carburanti. Questa è un’eccezione che non deve più esistere. A chi sostiene che tassando i biglietti aerei si fa un danno all’economia turistica, voglio dire che la Svizzera non sarebbe l’unico Paese ad aver introdotto questa misura. Molte altre nazioni europee effettuano un prelievo sui titoli di trasporto. Dunque la Svizzera non sarebbe un’eccezione, ma si adeguerebbe a quanto già avviene intorno a noi.
Infine non credo che chi ha intenzione di andare alle Maldive non ci vada per non pagare 100 franchi in più sul biglietto. Ma sono convinta che a parità di costo tra un biglietto aereo e uno per il treno sia necessario optare per quest’ultimo, dato che la ferrovia è meno inquinante e più rispettosa dell’ambiente.
L’emergenza climatica non si risolve con un balzello
Giancarlo Leonardi
Responsabile vendite Ticino per Kuoni Viaggi
La tassa sui biglietti aerei? È positiva, anche se non credo che con questo prelievo si riuscirà a risolvere tutti i problemi di carattere ambientale. Sicuramente è uno dei tanti tasselli della politica climatica. Già oggi in ogni caso chi viaggia in aereo ha la possibilità di partecipare all’iniziativa Myclimate, che promuove la protezione del clima e lo sviluppo sostenibile attraverso la compensazione delle emissioni di CO2: in pratica, tramite una donazione, si può compensare con un contributo volontario - anche solo parziale - l’inquinamento originato da un volo. Ovviamente, oggi questa è solo un’opzione facoltativa.
Se la decisione delle autorità diventerà realtà, avremo una tassa che tutti saranno obbligati a pagare. In questo senso sono dell’opinione che occorrerà attendere del tempo prima di capire se il balzello avrà davvero un impatto sul trasporto aereo. Anche perché spetterà comunque sempre al singolo individuo decidere se prendere l’aereo o il treno. A incidere sarà il tempo a disposizione e la tratta da percorrere. I viaggi tra la Svizzera e Londra, ad esempio, continueranno a essere effettuati con l’aereo, mentre dal Ticino verso Roma o Napoli si continuerà a preferire il treno. Questo per dire che ogni volta verrà presa una decisione a dipendenza della destinazione e dei collegamenti esistenti. Per andare a Parigi da Losanna e da Berna, a mio parere, le persone continueranno a prendere il Tgv, mentre i ticinesi voleranno a Parigi da Malpensa con EasyJet o altre compagnie aeree. Per raggiungere Vienna, verso cui oggi non esistono collegamenti veloci, si opterà ancora molto probabilmente per l’aereo.
Questi argomenti mi portano a dire che è corretto promuovere una politica ambientale sostenibile anche attraverso le tasse sui biglietti aerei, ma questi provvedimenti potranno rivelarsi efficaci a dipendenza della destinazione e se ci sono valide alternative all’aereo.
06.10.2019
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